venerdì 20 maggio 2011

Giorni strani.
Tornata da poco da Londra... un'altra vita, un altro modo di pensare, chilometri macinati in una citta così perfetta che dall'avermi lasciata un po' così, prigioniera di un freddo distacco.
Ho appena finito un racconto per una giornata di letture con Arabica, ma penso di non inviarlo.
Leggevo il blog di Chiara Maci e i commuovevo per la sua struggente sincerità. Anche lei, con i suoi occhi splendidi e la sua gentilezza, ha un cuore crepato, a quanto pare.
Non sto male, non sono triste... sono solo... in stallo.
Penso sia normale, dato come sono strutturate le mie giornate in questo momento, eppure un po' mi rode. No
n avere un progetto, uno schema preciso da seguire, un obiettivo da raggiungere entro tot... non ha mai fatto parte di me.
Ma penso sia anche giunto il momento d'imparare a lasciare che le cose mi stupiscano.
La vita, la vita! Che cosa meravigliosa, che cosa dolorosa.

Stasera ero in arrivo a casa quando ho svoltato all'improvviso e ho continuato a guidare, come faccio spesso quando non sono abbastanza "off", quando il cervello macina ancora troppi pensieri.
Sono andata a fare i tornanti che papà mi faceva sempre fare quando dovevo prendere la patente. E' la strada che faccio quando devo pensare: deserta, cinque tornanti con un pendenza assurda, che poi si distendono in una serie di curve sinuose fra i campi.
La classica strada di campagna in cui ti puoi sparare i 120 senza pericoli, senza polizia e con la musica a volumi assurdi. Assordanti.
La classica strada che percorri cantando a squarciagola, magari piangendo o ridendo, fumando un numero impreciso di sigarette, con il braccio nudo che taglia l'aria fuori dal finestrino.
Si sta bene, in certi momenti, anche se non c'è niente di particolare per il quale stare bene.


Mi sono messa a guardare i video di Cuochi e Fiamme, scusate se interrompo qua il post.
I love Simone Rugiati, sono indecente, lo so, ma è così.
(detto fra noi: ma quanto era tamarro col capello scuro e più lungo??)