domenica 27 febbraio 2011

Chi tende verso ‘verso l’alto’ deve aspettarsi prima o poi di essere colto dalla vertigine. Che cos’è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perchè ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura.





Uno di quei libri di così rara bellezza da farti desiderare di scriverne uno. 

martedì 22 febbraio 2011

Istrici

Subsonica.
Ogni volta che passa in radio mi convinco sempre di più che l'abbiamo scritta per me.
Su di me.

Lampioni e portici
è andata così
Piccola istrice
Dagli occhi bui
 
Quel bacio alcolico
Rossetto è... guai
è stato facile
Non lo è stato mai

Chi ci ricorderà
Chi ti farà ridere
Per chi ti smarrirai
Chi urerà lo sguardo tuo
Chi lo far al porto mio
Io dove sarò...

Tra il fiume ai portici
Già buio alle sei
Cuore selvatico
Quanti anni hai
Non dirmni amore mai
Dai incantami...daiiii
E così facile non lo è stato Mai haaaahaaaaaa

Chi sa chi pungerai
Chi ti farà piangere
Chi ti addormenterà
Chi userà lo sguardi tuo
Chi lo farà al posto mio
Io dove sarò...

Nella città
Il cuore di un istrice
Ti cercherò
In un traffico d'anime qui

Chi ci ricorderà
Chi ti farà ridere
Per chi ti smarrirai
Chi userà lo sguardo tuo
Chi lo fa al posto mio
Io dove sarò... 



Oppure...
anzi, e allo stesso tempo.


E se la letteratura fosse una televisione in cui guardiamo per attivare i neuroni specchio e concederci a buon mercato i brividi dell'azione? E se, peggio ancora, la letteratura fosse una televisione che ci mostra tutte le occasioni perdute?

(ho scelto anche questa quote perchè la trovo molto in linea con un progetto cui partecipo, una certa Arabica Fenice...)


Il bello è ciò che cogliamo mentre sta passando. È l'effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte. Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.


Su una cosa però siamo d'accordo: l'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine.  
 
 
 
Breve excursus sugli istrici che zampettano per le mie giornate in questo periodo.
Sto amando quella canzone, ho amato questo libro e continuo ad amarlo ogni volta che lo rileggo.
E voi, vi sentite più istrici o più ricci?

 
 

venerdì 18 febbraio 2011

Welcome back

Il sole inaspettatamente tiepido che ti accarezza la pelle.
Passeggiare senza cappotto, con solo una sciarpina leggera a proteggerti il collo. 
Ammirare il lago così luminoso, così primaverile, notare quanto stiano bene le sue sfumature petrolio a contrasto con il turchese limpido del cielo.
Sentirsi un po' più libera, un po' più leggera.
I capelli sciolti che giocano con il vento rivelando sfumature che mi ero dimenticata.
E dopo un pomeriggio col papi riuscire a tornare a casa con la serenità necessaria a non ricadere nei soliti circoli fatti di buio e autolesionismo.
Aspettare che il gigantesco bollitore da due litri annunci l'acqua bollente con il suo rassicurante fischio e tuffarci dentro foglioline profumate.
Accendere il pc e godersi una pagina bianca da riempire con un racconto, con un progetto, con nuovi sogni.

E riscoprirsi ancora capace di giocare alla scrittrice.

Quanto adoro scrivere, quanto mi è mancata la libertà per farlo.

giovedì 17 febbraio 2011

Colours #1

Il mio film preferito è A beautiful mind. Un giorno scriverò un post a suo proposito, ma oggi l'ho citato solo per potervi donare una delle sue battute più belle, a mio parere:

"Dio dev'essere un pittore, per via di tutti i colori possibili"

Mi ci ha fatto pensare il post di un amico, che vi segnalo per via dell'iniziativa veramente carina.

Voi, in un mondo black&white, che colore desidereste più di ogni altro?

L'azzurro del cielo terso delle giornate di sole invernali.
Il verde delle risaie in estate.
Il bordeaux delle ciliegie.
La tavolozza delle foglie autunnali.
Il rosa-viola del cielo notturno quando nevica.
Gli arcobaleni.
Il rosso londinese.
Il tartan.
Il bianco della sabbia di San Vito lo Capo.
Il blu intenso del mare profondo, quando ti tuffi dalla barca e apri gli occhi sott'acqua.
Il rosa antico delle rose canine.
Il contrasto dei frutti rossi sulla pannacotta.
Il marrone dei gusci delle castagne.
Il nocciola degli occhi del mio cane.
Il blu plumbeo del cielo che preannuncia tempesta.
Il turchese viola dell'alba.
Il beige del latte macchiato.
Il nero dell'onice.
Il blu del mare d'inverno e quello del cielo notturno.
Il bianco della luna e quello del latte.

Posso continuare?

mercoledì 16 febbraio 2011

Un cubo di cristallo con all'interno farfalle che sbattono contro le sue pareti.

(cit.)