lunedì 27 dicembre 2010

Stamattina ho aperto gli occhi e c'era già la solita ansia a braccarmi, ad alitarmi sul collo, schifosa bestia.
Lo so ancora prima che apra gli occhi, che la troverò lì, a osservarmi beffarda, con i suoi occhietti luccicanti nel buio, la lingua appuntita che passa sul labbro superiore.
Mi sono alzata, passandomi le dita fra i capelli arruffati dal sonno, infilandomi i pantaloni del pigiama abbandonati ai piedi del letto qualche ora prima.
Subito si è alzata anche lei, in un fruscio di vesti impalpabili, che paiono carta velina tanto sono sottili.
Mi segue un po' ovunque. Si siede a tavola con me, è la mia ombra durante le passeggiate, sfoglia i miei stessi libri. Solo ogni tanto riesco a distanziarla davvero. E' allora la sensazione è di libertà sfrenata.
Oggi no, oggi è rimasta al mio fianco tutto il giorno, demoniaco angelo custode.
Ancora adesso è qui, di fianco a me, seduta sul bordo della mia scrivania.
La sua presenza è un'eco in questa casa vuota.

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