martedì 7 febbraio 2012

Please don't die.


E all'improvviso il suo sguardo è mutato. 
E mi è crollata fra le mani. 
Pugni serrati, i suoi. 
E non saprei dirti come in un attimo ha saputo eliminare ogni muro. 
E non saprei dirti come, senza analisi razionale alcuna, mi sia andata a sedere di fianco a lei. 
Vorrei descriverti la vertigine. Vorrei descriverti la vertigine di un abbraccio che è salvezza. 
Che è volontà di salvare. 
Vorrei descriverti le mani che si stringono fino a farsi male.
Vorrei descriverti com'è, quando qualcuno si aggrappa a te. 
Vorrei descriverti com'è, quando qualcuno si fida di te.
Vorrei farti provare quello che ti esplode dentro, quando abbracci qualcuno per non lasciarlo cadere.  
Non ci sono parole, non ci sono pensieri, perché saresti troppo lontana. 
Devi afferrarlo, quel qualcuno.


[Non riesco a scrivere di più. Non credo si possa descrivere. 
Sai già.
In effetti, sai già anche tu.] 

1 commento:

  1. *refuso: "Non ci sono parole, non ci sono pensieri..."
    Dopo correggo, da cellulare non posso.

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