mercoledì 14 marzo 2012

Let's just breathe.

Giornate infinite che galleggiano nello spazio fra te e il mondo. 
Vieni a vivere come me, andiamo a vivere come noi. 
Bevo thè nero alla vaniglia, ascolto i Pearl Jam. Mi si è di nuovo aperto il labbro. 


Sono stanca... stanca, davvero. Giorni assurdi, tortuosi, immensi, gli ultimi. Sonni troppo brevi. Ma a che serve dormire... come faccio a dormire, quando ho tutto questo. 


Sento la tensione della corda che si sta per spezzare. 
-Ci sei a cena?
Sì, ci sono. Sì, ci sarò. Non farmi male, ti prego, non sbriciolare, come sempre, ogni cosa bella che ho. 
Non togliermi l'aria. 


Sei aria. Sei Vita, sei Vita che inizio a vivere. 
Manchi come la libertà. 


[...e sai tutto quello che scriverei, qui. E sai tutte le volte che ti bacerei, tutte le giornate che trascorrerei con te. Luci Rembrandt, parquet scuro. Albe e tramonti. Pelle. Le mille sfumature dei tuoi occhi. Il tuo modo di guardare il mondo. Il tuo modo di guardarmi. Nel tuo sguardo posso cadere. Sei una Vita che continuo a scoprire, sei una Vita che voglio vivere. E... il resto lo sai.]


...mi sento osservata. 
Mi sembra che questa casa si sia improvvisamente popolata. 
Ma... c'è posto per tutti. Devo solo decidere come gestire gli spazi. 
Giocatori, anche voi?

3 commenti:

  1. Sarà la giornata un po' così, sarà il telefilm che ho appena finito di vedere, sarà che odio lo sfondo del tuo blog, ma sono rimasta senza fiato.
    Lo sai che ti invidio, per come sei viva.

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  2. Sai che c'è un posto anche per te, "nel gioco del mondo, che non finisce mai". [Jovanotti, ascoltarla.]

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