martedì 31 gennaio 2012

Saltiamo. Ti prego, saltiamo.


Quest'insostenibile voglia di piangere. 
[Bisogno, anzi.]
Quest'incredibile voglia di un abbraccio, sebbene non lo sappia né dare, né ricevere.
[Bisogno, anzi, ancora.]
Questa sussurrata quanto disperata voglia di qualcuno che si prenda cura di me, di ciò che sono, che mi smonti e mi rimonti nel verso giusto.
[Bisogno, sì, lo so, sempre quello.]


Take me home. 
Portami in una casa che sia casa. Dove faccia caldo. 
Caldo. Calore. 
Faceva più caldo stanotte sotto la neve, a mani nude e con le Superga ai piedi, piuttosto che ora, qui, in questa stanza dalle pareti fra il vuoto e quello con cui vorrei riempirle, fra il disordine nel quale respiro e l'ordine che cerca di essere imposto, fra quello che sono, quello che dovrei essere, e quello che vorrei essere.


Dio, a volte vorrei semplicemente essere presa in braccio da qualcuno, ed essere portata via. 
Via da me stessa e da tutto questo che, ora, è un labirinto dal quale non so più uscire.
Mi ci hanno portata e ora sono qui, nel mezzo, fra siepi altissime e al buio, senza un'indicazione, una strada tracciata da seguire, per uscirne. 
Io... io non so che fare.
Io. non. so. che. fare. 
Qualcuno può dirmelo?


Non le voglio, ho smesso di cercarle. 
Ma, ogni tanto, una risposta, il paliativo di un punto fermo e sicuro, farebbe bene. 
Se non bene, meglio. 


Ho sempre pensato che ci si salvasse da soli. 
Ho imparato a credere che confidare negli altri non porta da nessuna parte. 
Non ho mai chiesto, davvero, a qualcuno di essere accompagnata.
Non ho mai cercato qualcuno sul quale contare. 
Mi sono dimenticata come si chiede aiuto. 


[E mentre scrivo tutto ciò, nella mia testa risuona la voce di chi mi ha sempre ripetuto che i deboli non si sanno salvare, i deboli hanno bisogno di aiuto, i deboli non hanno sufficiente forza di volontà.
Allora sono debole?
Va bene, sono debole. 
E appurato ciò? Ora che lo sai? 
Non sono degna di stare bene perché non mi so salvare da sola?]


Avevo giurato a me stessa che non avrei più scritto cose del genere in un blog. 
Si cambia idea. 
Si scopre che dall'umano che si è non si può fuggire. 
Si comprende che sì, ho bisogno di te.
Fa una paura fottuta, arrendersi all'evidenza di aver bisogno di qualcuno. 
Fa una paura fottuta, l'idea di poterti deludere. 
Fa una paura fottuta, la consapevolezza che nemmeno tu potresti bastare. 


Ma cos'altro posso fare, ora, col Nulla che mi ritrovo a stringere fra le mani, se non fidarmi?
Io mi fido di te. 


I want to move on
I want to have hope
So I'm willing to change
I'm going to try
To show that I'm strong enough to
...Trust in You. 


On air: "Aggiungi file alla Libreria" da Dropbox. - Riproduzione casuale. 

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