mercoledì 11 gennaio 2012

Strade, orbite, rotonde, cartoni della pizza che diventano casse per l'iPod e molto, molto, altro.

A volte, è nel buio che trovi la luce.
A volte, si ha bisogno di una strada, che affianchi il Lago con i suoi riflessi e le sue onde. 
A volte, ci si mette in macchina e si guida, con un cd che ci si dimentica -o non si vuole- cambiare, non da sola. 


[Non da sola. 
A volte, le definizioni in negativo si rivelano estremamente utili.]


A volte, si sfiora un confine senza nemmeno accorgersene, pensando che sia stato il modo migliore con cui si sia mai svuotato il serbatoio della benzina.
A volte, si cambia programma e si apre una finestra, sul mare, sul futuro, su un tetto. 
A volte, si trova una rotonda. Altre, nemmeno un posto dove invertire il senso di marcia. 
A volte, si improvvisa. 
A volte si torna a casa storditi, frastornati. 
Dove siamo andate, dove sono stata, dove l'ho portata. 
Gira un po' la testa. 


Sono... visibile. 
E senza parole, ancora. 


Spero che il momento di dire "grazie" non arrivi mai. 

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