Ricordati di me, sbriciolato croissant avanzato.
Ricordati di me, capelli e sguardi indisciplinati.
Ricordati di me, domande affilate in riva a un fiume.
Ricordati di me, zucchero sciolto non nel caffè, ma nei
racconti.
Ricordati di me, notti senza nomi divorate da albe
fameliche.
Ricordati di me, gocce di pioggia che imperlano il
parabrezza di un’auto.
Ricordati di me, abisso e spiaggia.
Ricordati di me, jeans strappati, graffi sulla pelle, baci
voraci.
Ricordati di me, fili dorati su lenzuola blu.
Ricordati di me, troppo audace per fare la cosa giusta.
Ricordati di me, Musa e Condanna, Complice e Compagna.
Ricordati di me, cioccolato che si fonde e pinoli tostati.
Ricordati di me, sentieri tracciati in foreste di numeri.
Ricordati di me, inquieta e inquietante.
Ricordati di me, fragile come il cristallo.
Ricordati di me, passeggiare per mano sull’orlo del Baratro.
Ricordati di me, gatto che ti piombava in casa, svegliandoti
e chiedendoti un caffè, con occhi rossi e lacrime da sfogare.
Ricordati di me, pause pranzo assurde, tristi e ridicole,
tuffi nel vuoto e gelati… tutto così lontano…
Ricordati di me, fra le pagine dei libri, fra le parole che
sgorgano da una penna, fra le emozioni che, forse, ancora, stillano grida dagli
sguardi.
Ricordami di te, nero di taccuino e d’inchiostro, di notti e
di fondi di caffè.
Ricordami di te, ciotola del gatto nella quale continuo ad
inciampare.
Ricordami di te, meravigliose prose o poesie, che mi chiedo
che voce abbiano, lette da te.
Ricordami di te, Parigi che ho sempre amato.
Ricordami di te, canzoni e canzoni, pentagrammi di coltelli
e pugnali.
Ricordami di te, pelle sulla pelle.
Ricordarmi di te, e delle tue mani sulla mia schiena.
Ricordami di te, ascensori e panchine.
Ricordami di te, di te amico, e di quanto mi manchi
dannatamente.
Ricordami di te, telefonate nel cuore della notte, bolle
infrante, sogni incoscienti.
Ricordami di te, scavi psicologici e tecnologia.
Ricordami di te, delusione che brucia come rovente ferro nelle
viscere.
Ricordami di te, sguardi come pietre che mi si scagliano addosso.
Ricordami di te, nella solitudine di notti senza sonno né sogni.
Ricordami di te, che ora non hai più parole.
Ricordami di te, mentre contemplo l’enorme cratere di questo
Vuoto.
Ricordami di te, cicatrici e cicatrice.
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